SU-JOK
La tecnica riflessogena SU-JOK è stata sviluppata dallo scienziato e filosofo coreano Park Jae Woo, che ha fornito un sostanziale contributo al tradizionale approccio alla Medicina Tradizionale Cinese integrandola con elementi della medicina Ayurvedica.
“Su” significa mano e “Jok” significa piede; in effetti questa tecnica utilizza i riflessi dell’intero corpo umano che si proiettano sulle mani e sui piedi.
Osservando le similitudini esistenti fra le mani, i piedi e il corpo, il Prof. Park teorizzò, con il supporto dimostrativo di innumerevoli ricerche e prove cliniche, l’esistenza di reali rapporti d’interazione che, attraverso mani e piedi, consentono di esercitare un effetto benefico sull’organismo.
Il corpo e i suoi sistemi di corrispondenza interagiscono continuamente; quando in un organo o in una parte del corpo c’è uno squilibrio energetico, questi inviano “un’onda di segnalazione” al proprio punto di corrispondenza e lo attivano. Il punto così attivato diventa dolorosissimo e se correttamente stimolato produce “un’onda di ritorno” con effetto equilibratore sulla zona corrispondente.
I punti o le zone di corrispondenza possono essere stimolati con la pressione delle dita o di qualsiasi strumento adatto allo scopo (bastoncini, specilli ecc.). Si possono inoltre stimolare le zone riflesse con l’applicazione di semi “vivi” ( in grado cioè di germogliare), di piccole calamite, di stuzzicadenti. Ciò può apparire bizzarro, ma se si considera che ogni materiale esistente in natura ha una polarità (positiva e negativa) e, a seconda di come viene orientato, può influenzare il flusso della corrente energetica nell’organismo al pari di un magnete (le ricerche e le prove dell’efficacia della magnetoterapia sono numerose anche qui in Occidente), tutto appare sensato.
I semi in particolare sono ricchi di energia o di orgoni come li definirebbe lo scienziato Whilelm Reich; non dimentichiamo che da un seme può nascere una pianta. Applicare quindi un seme in un punto di corrispondenza equivale a dare una stimolazione energetica che dipenderà, oltre che dall’orientamento del seme, anche dalla sua forma, dal suo colore e dalle caratteristiche della pianta stessa.
I punti possono inoltre essere stimolati tramite l’applicazione di calore (mini-moxa) e di frequenze date da alcuni colori (in questo caso si utilizzerà una luce colorata con l’ausilio di penna cromatica oppure si potranno colorare i punti con delle matite dermografiche).
Questa tecnica può essere applicata facilmente a qualsiasi parte del corpo ed è accessibile a tutti.