Trattamento con campane tibetane

Trattamento con campane tibetane

2020-01-07 Off Di Silvia Biribin

Le campane tibetane riproducono il suono dell’Om, da cui, secondo la tradizione vedica, l’Universo ha avuto origine.

Pare che le campane tibetane siano nate più di 3000 anni fa, come oggetti rituali all’interno di una cultura sciamanica pre-buddhista. Ogni campana è caratterizzata da un suono base e da una sequenza di armonici in progressione. Sappiamo, dalle scoperte della fisica più recente, che ogni cosa nell’Universo vibra e che la vibrazione è caratterizzata da un certo tipo di frequenza. Sappiamo anche che esiste il fenomeno della risonanza, per il quale se si fa oscillare un pendolo posto accanto ad un altro pendolo, ciò induce un’oscillazione anche nel pendolo vicino portandolo al movimento, se esso era fermo, oppure amplificandone le oscillazioni. Si crea quindi una “concordanza di fase” tra i due pendoli, che li porta ad oscillare allo stesso ritmo. In particolare, uno dei due pendoli (quello che vibra ad un’energia maggiore) farà risuonare l’altro alla propria frequenza.

Con queste premesse è facile intuire come alcuni suoni, come quelli armonici emessi dalle campane tibetane, possano avere un effetto riequilibrante a livello generale, andando a riarmonizzare il nostro sistema energetico.

Inoltre, le onde sonore emesse dalle campane tibetane corrispondono alle onde alfa che sono quelle prodotte dal nostro cervello nello stato di calma e meditazione.

Il metodo di trattamento tradizionale tibetano con le campane dura circa 50 minuti e si effettua suonando le campane posizionate sul corpo della persona sui cinque chakra riconosciuti dalla medicina tibetana. La persona è stesa in posizione supina per tutta la durata della seduta.

Cosa aspettarsi quindi da un trattamento con le campane tibetane? Quasi certamente si sperimenta uno stato di ritrovata “centratura”, in cui ci si sente rilassati ma anche rigenerati dalla stanchezza, spesso conseguenza del continuo stress a cui siamo sottoposti.

Pensate al nostro modo di dire “Stai in campana!”…un motivo sicuramente ci sarà in questa esortazione.